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BREVE BIOGRAFIA - Virginia Bianchetti nasce a Rieti nel 1961, attualmente vive tra il suo studio nel centro di Roma e Rieti in un continuo movimento che la caratterizza da sempre. La sua passione per la pittura è molto precoce tanto che già da bambina passava tutto il suo tempo libero a riportare su carta tutto ciò che la colpiva, il suo regalo preferito i colori .
 

Appena diciottenne  l’amore e la curiosità per la scoperta di nuove realtà, la porta per lungo tempo  a viaggiare in Sud America dove ha avuto modo di fare molti incontri  e esperienze importanti. Questo viaggio segna l’inizio di un importante cambiamento che la porta ad impegnarsi in modo serio con la pittura.
 

A 22 anni si trasferisce in Sicilia nella splendida città di Palermo  dove si laurea in scienze motorie e fonda l’associazione culturale Metropolis con l’obiettivo di dare spazio a tanti giovani  artisti impegnati nella Sicilia degli anni ottanta.

Nel 1994 torna a vivere tra Roma e Rieti la sua oasi natale per lei fonte inesauribile di ispirazione paesaggistiche. Oggi sempre alla ricerca di nuovi stimoli visivi e  culturali mai appagata dal risultato del suo lavoro torna spesso a ricaricarsi in Sicilia e sogna quadri sempre più belli.

Pittore/Disegnatore: figurativo moderno.

Tecniche: olio, acrilico, smalti, acquarello, china, tecnica mista su vari supporti.

Soggetti: Paesaggi, Nature Morte, Tematiche Astratte, Figurativo.

Mostre e Rassegne d'Arte: “Trofeo d’Arte e Cultura” (Pechino) – Premio d’Arte“Delhi Trophy” (New Delhi) - “Artexpo” (New York) - Arte Genova (Genova 2010)”-“Landscape” Galleria Emmediarte (S.S.Belbo Cuneo 2010)-”Rassegna D' Arte Contemporanea” Museo di Monreale (Palermo) –  “Dimension Art” Galleria Trittico (Roma) 2011- “Artisti a Confronto” Galleria Via Margutta 53 (Roma 2011) -  “Avanguardie Artistiche”Galleria Giò Art (Lucca 2011) “Contaminazioni” Chiostro Dei Glicini (Milano 2011)- “Contemporanea alla Biennale di Venezia 2011 Venezia incontra Roma” Palazzo Molino Stucky (Venezia 2011)-Arte Contemporanea Burgensaal Konstans (Germania 2011)- “Internazionale per Celebrazioni Michelangelo Buonarroti" Basilica SS. Apostoli Roma 2011) – “Triennale di Roma” (Roma).



Opere custodite: Permanente presso il Museo "Giusepe Sciortino" di Monreale (PA). Permanente presso GSAutomation spa (Roma),
Galleria Giò Art (Lucca), Galleria Emmediarte (Milano) e varie Collezioni private.

Pubblicazioni: Annuario d’ arte moderna 2010 (Editrice Acca) - Annuario d’ arte moderna 2011 (Editrice Acca) - Catalogo Arte Genova 2010 - Catalogo del Museo “Giuseppe Sciortino” di Monreale (Editrice Centro Diffusione Arte) –Catalogo Avanguardie Artistiche 2011 (Editrice Centro Diffusione Arte) Catalogo Venezia Roma (per la Contemporanea Biennale di Venezia 2011 (Editrice Acca) – “Contaminazioni” testi critici di Paolo Levi (Emmediarte) – Artecommunications Artisti sui quali  investire (Editrice Centro Diffusione Arte) – Catalogo Triennale di Roma

 

Critica: citata dalla Stampa specializzata; testimonianze di: Levi, Minerva, Tamburi, Alessandri, Bianchi ed altri. Le sue opere figurano in collezioni e raccolte private . Presente nei più prestigiosi annuari, e cataloghi d'arte moderna e contemporanea.

Paolo Levi:
Con soggetti che variano dalle nature morte ai paesaggi sospesi tra l’astratto e il figurativo, Virginia Bianchetti conduce l’osservatore in un mondo i cui contorni sono ridisegnati in un coinvolgente susseguirsi di realismo e fantasia.
Attraverso tinte forti e vibranti l’artista esprime la propria abilità tecnica, che le permette di spaziare e sperimentare diversi materiali e supporti, raggiungendo sempre un risultato di grande impatto visivo.
La sua mano asseconda la sua creatività sfumando i pigmenti o creando contrasti accesi, sempre caratterizzati da un segno deciso.Bianchetti allude al reale per suggerire, con partecipata leggerezza della visione, nuove prospettive, per mostrare come sia possibile reinventare la propria quotidianità.
In un’instancabile ricerca estetica la pittrice coniuga visione ed emozione, usando le linee come strumento per cogliere la parte più intima dell’anima.
(Paolo Levi)

Paolo Levi: L’opera di Virginia Bianchetti colpisce per l’armonia dei colori utilizzati che ben delineano l’idea che  l’autrice si è evidentemente prefissata: assaporare l’idea di levarsi in alto, come segno tangibile della libertà, dell’antica voglia dell’uomo di volare. Il rosso degli aerei si sposa perfettamente con la plasticità del movimento. Il contrasto, seppur armonico, con le verdi colline e con i ghiacciai in lontananza, offre allo spettatore la sensazione di una giusta distanza tra il cielo e la terra. L’ago della bilancia è dato dalla regolarità dell’aereo, il cui colore e la delicata virata ci riportano ad una sensazione di mitezza. Bisogna sottolineare che il tema centrale dell’opera ricorda un mito antichissimo, eppure ancora inseguito dall’uomo moderno. Penso ad Icaro ed al suo bisogno di cielo per trovare una via di fuga; penso al volo d’ annunziano su Vienna e al suo desiderio di immortalità. Proprio la modernità dell’uomo potrebbe essere la chiave di lettura di questa opera di Virginia Bianchetti. Non a caso il tema del volo e il suo significato per l’uomo del XX secolo è stato lungamente trattato dagli artisti Futuristi. Aerei librati in volo che sfidano l’altezza e la velocità, sprezzanti dai pericoli e protesi verso la tecnologia. Virginia Bianchetti con questa sua opera ha voluto sottolineare come la vittoria dell’uomo si divida perfettamente tra la natura e la tecnologia. Il piacere antico di ogni individuo di voler guardare il proprio mondo dall’alto per riconoscere se stesso all’interno della società è espresso in modo egregio su questa tela. (Paolo Levi)

Salvatore Russo: Oltre gli stereotipi figurativi che ricercano la perfezione fotografica. Oltre il “già detto” in Arte. Oltre le visioni del così detto intellettualismo colto, si muovono le rappresentazioni visive di Virginia Bianchetti. Autentiche sinfonie segniche iniziano ad “abitare” la tela. Un nuovo mondo in cui Virginia mette ordine alle cose. Le sue donne sono caratterizzate da nuove geometrie “danzanti” della forma. Un nuovo linguaggio comunicativo in cui i “feticci figurali” emblemi degli Stati Uniti si trovano a condividere lo stesso spazio pittorico con realtà nuove appartenenti alla sfera concettuale dell’Artista. Una cromia che dopo aver vagato nel buio della psiche ritrova la luce. Una figurazione che per la sua elaborata geometria mi ricorda la figurazione usata dal popolo Maya per tramandare le loro antiche profezie. Una figurazione profetica dunque. Una figurazione che ci riporta indietro nel tempo. Vengono adottati da Virginia Bianchetti gli “universali linguistici” della comunicabilità al fine di tramandare le sue figure ai posteri incidendo così le menti degli astanti al fine di rimanere nella loro memoria storica. Un cammino che sta portando Virginia verso mete molto importanti. Mete che esplorato il cosmo, ne fanno diventare un’entità tangibile. Mete che grazie ad una sintesi estrema sono diventate facilmente raggiungibili.

F. Minerva: “L’artista Virginia Bianchetti è un personaggio capace di aprire con la sua pittura molti dibattiti ricchi di significato artistico e di messaggi socio-culturali, l’artista per cogliere la verità nella società odierna dipinge opere di notevole interesse e di innata arte. Virginia è meritevole di stima da parte della critica e del pubblico, perché è testimonianza di ricerca, ma è anche uno stimolo per il fruitore indotto finalmente a riflettere sulla propria ed altrui esistenza. La sua arte, palpita nell’alternanza del colore fatto di luce e di ombre che modellano opere emblematiche e nello stesso tempo piene di poesia”. (F. Minerva).


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